Crediti immagine: riproduzione video/CNMP

Con 4 giorni di ritardo, la PGR si pronuncia sugli attacchi al ministro della Corte Suprema

Il Consiglio Nazionale del Pubblico Ministero (CNMP) ha approvato questo martedì (25) una manifestazione di solidarietà al ministro Cármen Lúcia, del Tribunale Supremo Federale (STF), bersaglio degli attacchi del bolsonarista Roberto Jefferson. L'ex deputato è indagato per 4 tentati omicidi di agenti della polizia federale durante l'operazione di arresto di domenica scorsa. Nella riunione del Consiglio, il procuratore generale, Augusto Aras, ha difeso la Costituzione come "l'unica via verso la pace".

La mozione di solidarietà al Ministro della STF Cármen Lúcia è stata proposta dal Procuratore Generale della Repubblica, Augusto Aras, capo del Ministero Pubblico Federale, e arriva dopo che il Presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro (PL), ha ripudiato l'atteggiamento dell'alleato Roberto Jefferson negli attacchi al PF, domenica scorsa (23).

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Jefferson, convinto difensore del bolsonarismo, ha pubblicato venerdì (21) insulti non stampabili al ministro Cármem Lúcia, uno dei motivi della richiesta di arresto avanzata dal ministro della STF, Alexandre de Moraes. Poiché è un detenuto e si trova agli arresti domiciliari, all'ex deputato è vietato parlare sui social.

“Così come difendiamo la nostra indipendenza funzionale, difendiamo sempre e difenderemo anche la formazione della libera convinzione del giudice con le rispettive giustificazioni”, ha affermato Aras nella tardiva difesa del ministro attaccato da Jefferson. Globalnews ha diffuso un estratto della registrazione dell'incontro.

Aras era già stato accusato sui social media per la sua mancanza di presa di posizione rispetto ai reati contro il ministro Cármem Lúcia e anche riguardo ai due agenti di polizia feriti nell'aggressione di Roberto Jefferson, domenica scorsa. E ora, la PGR viene condannata online per aver impiegato così tanto tempo a parlare apertamente:

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Secondo una pubblicazione pubblicata sul sito del CNMP, Augusto Aras ha sottolineato che “la Costituzione che qui rispettiamo è l’unica via verso la pace e il grande patto nazionale che abbiamo firmato nel 1988. Non abbiamo altra via verso la pace se non riconoscere l’autorità della nostra Costituzione. La nostra Costituzione indica la via della pace e i mezzi che dobbiamo sempre osservare”.

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