Dall'inizio dello spoglio dei voti, alle 17:05, è stato possibile confermare la valutazione degli esperti: le elezioni del 2022 si stavano rivelando una delle più feroci della storia del Paese.
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Da un lato c’era una proposta di Bolsonaro incentrata su dogane, armi, produzione agricola a scapito dell’ambiente, oltre a un discorso antidemocratico contro istituzioni come la Corte Suprema Federale e la Corte Elettorale Superiore. Dall’altro, le agende per la tutela delle minoranze, la lotta alla deforestazione e agli incendi, la ripresa dei programmi sociali, la creazione di posti di lavoro con l’aumento del salario minimo e il rispetto della democrazia.
E alle urne ha vinto la democrazia. E nella terra dei meme hanno detto tutto:
Era un Secondo turno segnato dalle tensioni, pieno di attacchi antidemocratici da parte del bolsonarismo nel tentativo di rinviare le elezioni o danneggiare il processo elettorale con deboli denunce: meno inserimenti della PL alla radio, un dipendente della TSE licenziato che mette in dubbio il sistema, Roberto Jefferson che attacca la TSE, la Polizia stradale federale operante nel Nordest.
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Questa domenica (30), una serie di denunce di azioni da parte della Polizia stradale federale – con blitz che hanno interrotto il movimento degli elettori – è diventato virale sui social media. La frase “Voti il Nordest” è uscita con forza sulle reti. In secondo luogo, l’hashtag più utilizzato è stato #coup. (UOL)
Il clima di tensione per la nomina a presidente della Repubblica è iniziato con lo scontro di Lula (PT) contro Jair Bolsonaro (PL) alle 18:44, con il 67,76% dei voti scrutinati.
A San Paolo ci sono state celebrazioni da parte dei sostenitori di Lula in quartieri come Santa Cecília e Jabaquara:
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Ma la vittoria di Lula è stata confermata solo alle 19. Nel suo primo tweet dopo la vittoria, Lula ha detto poco, ma l'immagine dice molto: