Nel processo, che dovrebbe concludersi martedì sera (25), i ministri Luís Roberto Barroso, Gilmar Mendes, Dias Toffoli, Ricardo Lewandowski, Alexandre de Moraes e Cármen Lúcia hanno accompagnato il relatore. Il tema viene analizzato in una seduta straordinaria della plenaria virtuale, che giudica il tentativo del procuratore generale della Repubblica, Augusto Aras, di ribaltare alcuni tratti della norma approvata dal TSE nell'ultima fase delle elezioni.
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Secondo la PGR “la 'sospensione temporanea di profili, account o canali mantenuti sui social media' (art. 4) caratterizza una vera e propria censura preventiva, poiché vi è la presunzione che tali ambienti virtuali verranno utilizzati per diffondere contenuti falsi”.
Il ministro Alexandre de Moraes, attuale presidente del TSE, nel suo voto ha affermato che “non si può pretendere che la libertà di espressione legittimi la diffusione di informazioni false che minano il processo democratico e tolgono agli elettori il libero potere di autodeterminazione nelle elezioni elettorali”. processi ".
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