L’aeronautica controllerà lo spazio aereo yanomami

Il governo federale ha adottato una serie di misure di emergenza per salvare il territorio Yanomami; Tra questi c’è la difesa dello spazio aereo, con la creazione di una Zona di Identificazione della Difesa Aerea (Zida) sotto il controllo dell’Aeronautica Militare. La misura, valida finché sarà in vigore l’emergenza sanitaria pubblica di importanza nazionale, dovrebbe impedire i voli sospettati sia di traffico di droga che di attività mineraria sullo spazio aereo indigeno.

Il decreto è stato pubblicato questo martedì (31) in Gazzetta Ufficiale.

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Il Comando dell'Aeronautica deciderà le azioni necessarie per la regolamentazione e il controllo dello spazio aereo “contro ogni tipologia di sospetto traffico aereo illecito” effettuato sul territorio.

Il testo informa che "saranno adottate misure di polizia amministrativa, come l'interdizione di aeromobili e attrezzature di supporto ad attività illecite", che saranno attuate da agenti della Polizia Federale, dell'Istituto Brasiliano per l'Ambiente e le Risorse Naturali Rinnovabili (Ibama) e altri “organi ed enti della pubblica amministrazione federale”.

Accesso limitato

L’accesso al territorio yanomami può avvenire solo se previsto in un atto congiunto pubblicato dai ministri della Salute e dei Popoli indigeni, “al fine di prevenire e ridurre il rischio di trasmissione di malattie e altre lesioni”.

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Il Ministero della Difesa fornirà dati di intelligence e trasporto aereo logistico alle squadre che parteciperanno direttamente alla neutralizzazione degli aerei e delle attrezzature legate all'attività mineraria illegale nel territorio Yanomami.

Il territorio Yanomami si estende per quasi 10mila chilometri nel mezzo della foresta amazzonica. Foto: riproduzione Twitter

Il decreto prevede che le autorità federali saranno responsabili della requisizione di beni, server e servizi necessari per il trasporto delle squadre.

Lo stesso avverrà per la fornitura di acqua potabile; fornitura di cibo e vestiario, apertura o riapertura di posti di sostegno da parte della Fondazione Nazionale dei Popoli Indigeni (Funai) e unità sanitarie di base da parte del Ministero della Salute.

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(Fonte: Agência Brasil)

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