Crediti immagine: Marcelo Camargo/Agência Brasil

8 gennaio: Moraes e Toffoli accettano le denunce contro 100 persone indagate per atti estremisti

I ministri Alexandre de Moraes e Dias Toffoli, del Tribunale supremo federale (STF), hanno votato martedì (18), l'apertura di un procedimento penale e la condanna di 100 imputati per gli atti di colpo di stato dell'8 gennaio, quando furono invasi edifici appartenenti alle Tre Potenze e vandalizzato dai bolsonaristi. Prosegue il voto degli altri ministri. L'aspettativa è che tutte le denunce vengano accolte, vista la “natura palesemente illecita della condotta”.

Sondaggi – numero 4921 e 4922 – sono pubblici e possono essere seguiti da chiunque, sul portale della Corte Suprema, senza necessità di alcun tipo di registrazione.

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Un'altra sessione virtuale è già stata programmata dal ministro Rosa Weber, presidente della STF, per il 25 aprile, con un'altra ondata di denunce. Si prevede che tutti i reclami saranno valutati entro tre mesi. 

In totale, la PGR ha presentato fino ad oggi 1.390 denunce, tutte rivolte agli autori e alle persone accusate di istigazione agli atti. Secondo la STF viene data priorità al processo alle persone rimaste in carcere a seguito dei golpe. Al momento, 86 donne e 208 uomini rimangono incarcerati nel sistema penitenziario del Distretto Federale. 

Voti

“Sono incostituzionali condotte e manifestazioni che hanno il chiaro scopo di controllare o addirittura annientare la forza del pensiero critico, indispensabile al regime democratico, così come quelle che intendono distruggerlo, insieme alle sue istituzioni repubblicane, predicando violenza, arbitrarietà, mancanza di rispetto per la separazione dei poteri e dei diritti fondamentali, in breve, invocando la tirannia, l’arbitrio, la violenza e la violazione dei principi repubblicani, come dimostrano le manifestazioni criminali ora attribuite agli imputati”, ha scritto Alexandre de Moraes a proposito del suo voto.  

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Moraes ha descritto la condotta di tutti gli accusati come “molto grave”, poiché il loro obiettivo finale era quello di abolire i poteri dello Stato. Tale condotta è ben rappresentata nel Codice penale brasiliano, ha sottolineato. 

“Non ci sarà uno Stato di diritto democratico senza poteri statali, indipendenti e armoniosi tra loro, né la previsione di diritti fondamentali e strumenti che consentano il controllo e la perpetuità di questi requisiti; di conseguenza, la condotta dell'imputato risulta essere molto grave e, almeno in questa prima analisi, corrisponde ai precetti primari stabiliti nei citati articoli del nostro Codice Penale”, ha elogiato il ministro.

Accusa

In uno dei casi, che riguarda persone arrestate nel campo di fronte al quartier generale dell'esercito, a Brasilia, il 9 gennaio, gli imputati sono stati accusati dalla Procura Generale (PGR) dei crimini di incitamento delle Forze Armate contro la Costituzione poteri e associazione per delinquere (art. 286. unico comma) e associazione per delinquere (art. 288), entrambi del codice penale. 

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In un altro caso, riguardante gli autori dei golpe, la maggior parte dei quali arrestati nel fatto dell'8 gennaio, la PGR ha contestato i reati di associazione per delinquere armata (art. 288, comma unico), abolizione violenta dello Stato democratico di diritto (art. 359-L), colpo di stato (art. 359-M), danno qualificato con violenza e minaccia grave, con uso di una sostanza infiammabile, contro il patrimonio dell'Unione e con notevole danno alla vittima (art. 163, comma unico, I, II, III e IV), tutto del Codice Penale. 

A questi ultimi sono stati imputati anche i reati di deterioramento del patrimonio tutelato (Legge 9.605/1998, art. 62, I), di concorso materiale (art. 69, caput, c.p.) e concorrenza tra persone (art. 29, co. caput, del codice penale). 

(Fonte: Agência Brasil)

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