Barroso interviene al Congresso Abraji

“Non sono gay, non ho fatto un'orgia con Zé Dirceu a Cuba. Non sono mai andato a Cuba”, dice Barroso, della STF, a proposito delle fake news 

Il ministro del Tribunale Supremo Federale (STF), Luís Roberto Barroso, ha affermato che la disinformazione corrode la società e ha citato le cose barbare dette sul suo conto in Internet. “L’unica cosa che offende è la verità, le bugie non offendono”, ha sottolineato, mentre sulle reti circolavano nuove fake news sul suo conto.

Il problema più corrosivo nella società odierna è la diffusione della disinformazione, ha valutato il ministro della Corte Suprema Federale (STF) Luís Roberto Barroso. Questo venerdì (5) ha partecipato al 17° Congresso Internazionale di Giornalismo Investigativo dell'Associazione Brasiliana di Giornalismo Investigativo (Abraji).

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Durante l'evento Barroso ha parlato della creazione di fake news sharing e ha risposto alle domande di quattro giornalisti specializzati in politica, disinformazione, elezioni e minacce alla democrazia. Il ministro si è anche soffermato sui sistemi di voto, sugli attacchi d'odio contro la STF e sul funzionamento della Corte Elettorale Superiore (TSE), di cui è stato presidente fino a febbraio di quest'anno. 

Bugie e “barbarie”

Barroso ha detto di aver già sentito "cose ​​barbare" su di lui su Internet, ma che le pubblicazioni – che affermano, ad esempio, che lui ha partecipato ad orge con l'ex ministro José Dirceu (Ai fatti) – , e tanti altri non offendono, perché sono bugie.  

“Ho sentito che sono gay. Non sono gay, ma non mi offendo. Non ho partecipato ad un'orgia con Zé Dirceu a Cuba. Non sono andato a Cuba!”, ha citato il ministro, mentre, allo stesso tempo, nelle reti venivano pubblicate nuove false notizie sul suo conto.

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"La mia esperienza è che l'unica cosa che offende è la verità, le bugie non offendono", ha sottolineato, riferendosi alla riproduzione di informazioni false su personaggi pubblici, come lui, dentro e fuori dai social media.

Luís Roberto Barroso ha anche affermato che l'intensificarsi dei comportamenti di rifiuto della verità comporta un rischio sempre più evidente. “Le persone hanno iniziato a vivere in un mondo reale diverso. Non esiste più un universo fattuale comune, il che porta all’incapacità di comunicare”.

Il 7 settembre e l'ombra del fascismo

Rispondendo alle domande sugli attacchi contro le istituzioni brasiliane nello scenario elettorale (in relazione al presidente Jair Bolsonaro e agli atti previsti per il 7 settembre), Barroso ha affermato che è necessario separare, in democrazia, ciò che è “sostegno politico a un candidato” e che è un “percorso di sovversione delle regole democratiche”.

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Entrando più nello specifico sulle manifestazioni del mese prossimo, il ministro ritiene che gli eventi del 7 settembre potrebbero mostrare la “dimensione del fascismo in Brasile”.

(Foto in alto: Marco Pinto | Abraji)

(*): Contenuti in altre lingue tradotti da Google traduttore

(🚥): potrebbe richiedere la registrazione e/o la firma 

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