Il primo ministro britannico si è dimesso dal suo incarico questo giovedì 7, dopo la partenza di 57 membri del suo governo nelle ultime 48 ore. Boris ha dovuto affrontare pressioni da parte dell’opinione pubblica e dell’opposizione per essere coinvolto denunce, contestazioni di molestie sessuali, pornografia e violazioni delle norme sanitarie. Il primo ministro ha affermato oggi che “nessuno è indispensabile in politica”.
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Un sondaggio condotto da YouGov tra gli elettori britannici e diffuso martedì scorso ha concluso che il 69% della popolazione ritiene che Boris dovrebbe dimettersi. Anche tra gli elettori conservatori, la maggioranza (54%) condivide l'opinione.
"È ormai chiara la volontà del Partito conservatore che ci debba essere un nuovo leader nel partito e, quindi, un nuovo primo ministro, e io sono d'accordo", ha detto, davanti alla residenza e all'ufficio ufficiali del primo ministro. Johnson aveva resistito alle dimissioni anche di fronte alle crescenti richieste. “Sono triste di lasciare il miglior governo del mondo”, ha detto.
I prossimi passi
La forma di governo nel Regno Unito è il parlamentarismo monarchico, con il potere politico nelle mani del Primo Ministro, che riferisce alla Regina. Fino a quando non sarà eletto dal Partito conservatore, di cui è membro, Boris rimarrà in carica ad interim. La data delle elezioni e dell'inaugurazione dovrebbe essere annunciata la prossima settimana.
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Secondo il quotidiano digitale Axios, 8 nomi di conservatori appaiono come possibili successori di Boris Johnson: Rishi Sunak, Liz Truss, Jeremy Hunt, Sajid Javid, Ben Wallace, Penny Mordaunt, Nadhim Zahawi e Tom Tugendhat.
Storico
Eletto nel luglio 2019 dopo le dimissioni dell'ex primo ministro britannico Thereza May, Boris aveva ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi alle elezioni anticipate del Regno Unito. Il primo ministro è stato uno dei perni principali processo che ha concesso la “sovranità” territoriale e politica al Regno Unito prima dell’Unione Europea, noto come Brexit, acronimo che abbrevia il termine “British Exit” o “British Exit” dall’UE.
Foto in primo piano: Boris a Londra, Regno Unito (23/03/2020)/ Foto: Flickr Numero 10Gov
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