Crediti immagine: Ricardo Moraes/Archivio Reuters/Diritti riservati

La campagna sostiene la trasformazione di Pelé in una voce in lingua portoghese

Il soprannome del re del calcio è comunemente usato in Brasile come sinonimo del migliore, dell'impareggiabile, dell'eccellenza: "Oggi devo essere un Pelé!", "Lei è il Pelé dell'arte" o "Ho fatto una mossa Pelé".

Affinché l'espressione venisse immortalata, nella terra del 'bel gioco', è stata lanciata una campagna con l'obiettivo di rendere il soprannome Edson Arantes do Nascimento, morto lo scorso dicembre all'età di 82 anni, è incluso nei dizionari della lingua portoghese.

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L'idea di "Pelé nel dizionario" è stato lanciato congiuntamente dalla Fundação Pelé, Santos e dal canale sportivo Sportv del Grupo Globo per onorare "il re" nel 111° anniversario del club di San Paolo, dove ha trascorso gran parte della sua carriera.

L'obiettivo dell'iniziativa, iniziata il 14 aprile, è “ufficializzare Pelé nella lingua portoghese come aggettivo sinonimo di eccezionale, incomparabile, unico”, hanno indicato in un comunicato.

A tal fine hanno creato un sito web dove sperano di raccogliere centomila firme per “sensibilizzare gli editori” e convincerli ad aggiungere alle loro pubblicazioni il soprannome di quello che molti considerano il miglior calciatore della storia.

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Propongono perfino una definizione di “Pelé” (“il migliore” e cosa significa “essere Pelé”: “1. Migliore di tutti gli altri. 2. Riferimento di grandezza. 3. Ineguagliabile. 4. Sinonimo di eccellenza. 5. “Unico”.

"Abbiamo già usato il suo nome per lodare gli altri, facciamo questo omaggio per immortalarlo nel dizionario", ha detto l'attuale '10' del Santos, il venezuelano Yeferson Soteldo, in un video promozionale.

Per gli ideatori della campagna, ci sono almeno cinque ragioni per cui il tre volte campione del mondo (1958, 1962, 1970) merita di essere inserito nei dizionari portoghesi.

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Pelé è considerato il più grande brasiliano di tutti i tempi, è una leggenda e ha diversi record e titoli, gli viene riconosciuto il merito di aver fermato una guerra in Africa e ha medaglie e successi fuori dal campo di calcio.

Senza scadenza per raccogliere consensi, la campagna coincide con altri tributi che si svolgono in Sud America quattro mesi dopo la morte del leggendario numero 10, a causa di un cancro.

Nelle partite del Campionato Brasiliano e della Copa Libertadores e Sudamericana, si osserva un minuto di silenzio in onore del nome che ha internazionalizzato il calcio brasiliano e si è affermato come il più grande marcatore della storia (1.283 gol).

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(Con AFP)

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