Crediti immagine: Marcelo Camargo/Agência Brasil

La violenza contro gli elettori è aumentata del 40% nel secondo turno, afferma Amnesty International

Questo sabato (29), la ONG Amnesty International ha pubblicato una mappatura che ha individuato, tra il 2 e il 26 ottobre, 59 casi di violenza e minacce contro gli elettori in 20 dei 26 stati brasiliani. La somma degli eventi rappresenta un aumento del 40% rispetto a quanto mappato durante il primo turno. Quasi il 20% dei casi si è verificato proprio il giorno in cui gli elettori sono usciti di casa per votare. Oltre all'intensificazione delle violenze, preoccupa anche "l'aumento esponenziale delle denunce di molestie elettorali", ha affermato Erika Rosas, direttrice di Amnesty International per le Americhe.

I casi sono stati mappati da Amnesty International nel documento “L’intimidazione come metodo – violenza e minacce contro gli elettori nel 2022”.

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Delle 59 situazioni individuate, 11 riguardavano reato, minaccia, aggressione o intimidazione con l'uso delle armi. 7 dei casi riguardavano minacce, tutte rivolte a persone identificate con il candidato Lula (PT). 5 di essi riguardavano denunce di persecuzione o aggressione fisica – tra cui giornalisti, un deputato statale e sostenitori del candidato del PT.

A San Paolo, il 5 ottobre, è avvenuto un omicidio scontro tra amici che hanno sostenuto i candidati presidenziali avversari.

In Rondônia sono stati mappati casi di popolazioni indigene vittime di intensa ostilità riproducendo bugie legate al contesto elettorale.

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Tipi di intimidazioni

Tra i casi registrati ci sono:

– attacchi alle macchine per il voto elettronico, attacchi ai server e ai volontari in servizio il giorno delle elezioni, restrizioni al diritto alla libera circolazione degli elettori, molestie nei confronti dei votanti, violazione del segreto elettorale e violenza domestica a sfondo politico.

Intolleranza e pregiudizio religioso

Secondo Amnesty International, il documento individua anche 6 casi di persecuzione contro preti, pastori e membri della chiesa.

“I casi riguardano interruzione di cerimonie religiose, intimidazione di leader religiosi, isolamento di leader religiosi all’interno di congregazioni, attacchi e offese virtuali e boicottaggio di servizi – tutto all’interno di chiese cristiane, cattoliche, pentecostali e neo-pentecostali di diverse denominazioni, incitate dalle autorità e leader religiosi, e dagli stessi fedeli. Gli attacchi mirano a rimuovere discorsi in difesa dei diritti umani, a criticare la violenza e l’uso delle armi, difendere i diritti dei gruppi minoritari (persone di colore, LGBTQIA+, ecc.), difesa della libertà religiosa e delle libertà individuali, tra gli altri. E mirano anche a convincere i credenti a votare per il candidato Jair Bolsonaro”.

La violenza politica è la nota chiave delle elezioni del 2022

All’inizio di ottobre, le ONG Justiça Global e Terra de Direito hanno pubblicato un rapporto in cui stimavano che, nei due mesi precedenti il ​​giorno del primo turno elettorale, In Brasile si registravano due casi di violenza politica al giorno.

Leggi anche: La violenza politica segna le elezioni del 2022 (D.W.)

Curto Curatela

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