Analisi: Buone vacanze, senza violenza e senza truffe

Manca meno di un mese al primo turno delle elezioni. E, come sempre accade ogni due anni, siamo anche alla vigilia della festività del 7 settembre, Giorno dell'Indipendenza. Questa volta, però, invece di discutere su cosa fare durante la festa e nemmeno sul suo significato - dopo tutto, è il bicentenario del grido di Dom Pedro I - ci preoccupiamo di possibili incidenti di violenza nelle strade e persino di intenzioni golpiste di Jair Bolsonaro e i suoi seguaci più radicali. Leggi questo Curto è forte. ☕️

Questa tensione mostra il profondo degrado dell’ambiente democratico in Brasile, costruito dopo i tristi anni della dittatura militare, durata fino all’inizio degli anni ’80.

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Invece di concentrarci sulle discussioni per far uscire il Brasile dal baratro – ieri (5 settembre), ad esempio, era l’Amazzonia Day –, siamo bombardati da discorsi vuoti, nostalgia populista, notizie false e intolleranza.

“Ah, ma ogni campagna è così, è ingenuo pensare a qualcosa di ricco di contenuti e di finalità…” Questa condiscendenza è ciò che ci allontana. Possiamo e dobbiamo esigere da chi si propone di guidare o legiferare in questo Paese il minimo di impegno, di proposte. È nostra responsabilità.

E per essere onesti qui, e prima che compaiano i soliti sigillatori, ci sono candidati a tutti i livelli che si sono sforzati di essere propositivi e coerenti con la responsabilità che cercano. Ma vengono inghiottiti dalla mediocrità generale.

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Buone vacanze, senza violenze né truffe. ????

(Joao Caminoto)

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