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L’inverno demografico in Italia preoccupa Papa Francesco

Papa Francesco ha chiesto ai politici italiani, questo venerdì (12), di trovare soluzioni per invertire il calo del tasso di natalità del Paese e ha avvertito che i giovani devono compiere uno “sforzo titanico” per formare una famiglia in un ambiente così precario.

Il pontefice, 86 anni, ha aperto la seconda giornata di un convegno a Roma dedicato al calo delle nascite in Italia, un fenomeno che secondo gli esperti porterà all'impoverimento del Paese. All’incontro hanno partecipato politici, imprenditori e leader sociali.

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Nel 2022 il numero delle nascite in Italia è sceso per la prima volta sotto la soglia delle 400.000 (393.000), secondo l'Istituto nazionale di statistica (Istat). Al contrario, sono stati registrati 713.499 decessi per una popolazione di circa 58 milioni.

Francisco, che ha ricevuto una standing ovation all'ingresso del convegno presieduto dal primo ministro Giorgia Meloni, ha lamentato che i giovani di oggi vivono "in un clima sociale in cui formare una famiglia sta diventando uno sforzo titanico".

Il pontefice argentino ha parlato delle difficoltà nella pianificazione del futuro, a causa dei bassi salari e degli affitti alti in Italia, la terza economia della zona euro, la cui popolazione sta invecchiando e dove i giovani faticano a trovare un lavoro stabile a tempo pieno.

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“Dobbiamo preparare un terreno fertile affinché una nuova primavera fiorisca e lasci alle spalle questo inverno demografico”, ha detto Francesco, che ha chiesto “politiche progressiste” per evitare che l’Italia cada “nella tristezza”.

“Riattivare la natalità significa combattere le forme di esclusione sociale che colpiscono i giovani e il loro futuro”, ha aggiunto.

Un mondo senza bambini

“Hai mai immaginato un mondo senza bambini?” è stata la domanda provocatoria con cui è stata convocata la conferenza, organizzata dalla Birthrate Foundation, gruppo legato ad associazioni cattoliche che difendono la famiglia.

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Nonostante i legami religiosi, i relatori della conferenza hanno per lo più evitato alcuni degli argomenti più controversi legati al declino della popolazione italiana, come l'aborto e la maternità surrogata. La preferenza è stata quella di concentrarsi sulle soluzioni possibili, come la riduzione delle tasse.

Figura chiave del governo e tra i leader del partito di estrema destra Fratelli d'Italia della Meloni, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha riconosciuto che la natalità è motivo di preoccupazione anche “perché vogliamo salvaguardare la cultura e lingua d’Italia”.

Il ministro ha negato che si tratti di una politica di difesa della “razza”. È stato criticato per le sue dichiarazioni del mese scorso contro quella che ha definito la “sostituzione etnica” dell’Italia a causa dell’arrivo di migranti dall’Africa e dall’Asia.

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Eletta grazie al voto delle donne alle legislative di settembre, la Meloni ha dedicato gran parte del suo intervento alle madri e alle famiglie. Ha criticato quella che ha definito la “cultura dominante” che ha fatto del tema “famiglia” un tabù: “Viviamo in un’epoca in cui parlare di nascita, maternità, famiglia è diventato più difficile. A volte sembra quasi un atto rivoluzionario”.

“Vogliamo che non sia uno scandalo dire che siamo tutti nati da un uomo e da una donna, che non è un tabù dire che la natalità non si vende, che l’utero non si può affittare e che i figli non si scelgono come in un negozio”, ha aggiunto.

La popolazione italiana ha registrato numeri in aumento fino al 2014, anno in cui questa tendenza ha cominciato ad invertirsi.

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Ieri (11), il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha avvertito che se il tasso di natalità italiano continua a diminuire, il prodotto interno lordo (PIL) del paese diminuirà del 18% entro il 2042.

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