Lula è il favorito e dovrebbe guidare l'economia come fece nel suo primo mandato, dice Eduardo Giannetti

Secondo la valutazione dell'economista Eduardo Giannetti da Fonseca, il candidato del PT alla presidenza della Repubblica, Luiz Inácio Lula da Silva, dovrebbe guidare un governo simile al suo primo mandato, se fosse eletto presidente. Giannetti, che ha consigliato Marina Silva nella campagna presidenziale, dice che voterà per Lula al secondo turno e prevede una gara serrata, anche se vede nel membro del PT più possibilità di vincere.

Per l'economista, professore, scrittore e membro dell'Accademia Brasiliana di Lettere (ABL), Eduardo Giannetti da Fonseca Ci sono segnali che, se eletto, Lula (PT) si muoverà verso un governo più simile a quello che aveva nel suo primo mandato. Prova di ciò è la scelta di Geraldo Alckmin per la candidatura presidenziale, il riavvicinamento a Marina Silva (Rede) e il sostegno di Henrique Meirelles.

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“Lui (Lula) è il chiaro favorito, perché ha un vantaggio di 6 milioni di voti”, ha detto Gianetti. Leggi i principali estratti dell'intervista rilasciata al quotidiano Estadão.

Come esce il Brasile dalle urne?

Dobbiamo riconoscere che, in un’elezione complessa, in un paese vasto e continentale come il Brasile, bisogna congratularsi con la Corte Elettorale Superiore e con l’elettorato brasiliano, perché è stata un’elezione molto civile. Per quanto riguarda la corsa alle presidenziali, non c'è stata molta sorpresa alla luce di quanto indicato dagli istituti di ricerca.

Neppure con la percentuale ottenuta da Bolsonaro?

Bolsonaro ha avuto una quota di voti leggermente superiore al previsto, e Lula ha avuto una performance molto vicina a quanto immaginato da tutti i sondaggi. Ma questa differenza (nella ricerca) non è solo un fenomeno brasiliano. In entrambe le elezioni di Trump, i sondaggisti americani non sono stati in grado di prevedere correttamente cosa è successo durante le elezioni. Nel primo caso c'era una quasi certezza della vittoria di Hillary Clinton, che però perse. Nel secondo caso c’era un netto margine di vittoria per Biden, ma le elezioni erano vicine.

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Lula è la preferita?

E' chiaramente il favorito, perché ha un vantaggio di 6 milioni di voti. E i voti di Simone Tebet e Ciro Gomes dovrebbero migrare, in prevalenza, su Lula.

In caso di vittoria di Lula, come potrebbe attuare la sua agenda con un Congresso più diretto?

L’esito del Congresso rende certamente difficile la governabilità di un eventuale governo Lula, soprattutto nel caso del Senato, nel quale si è registrata una significativa vittoria delle forze allineate al bolsonarismo. Ma dobbiamo ricordare che un presidente appena eletto dispone di un grande capitale politico all’inizio del suo mandato.

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E uno scenario del governo Bolsonaro?

Ciò che mi preoccupa molto dell’eventuale secondo mandato di Bolsonaro è che la maggioranza che avrà al Senato gli permetterà di avviare un processo di impeachment presso la Corte Suprema Federale, oltre a nominare nuovi ministri.

Negli ultimi quattro anni, il Paese ha visto le istituzioni essere messe alla prova, ma rispondere. Pensi che ciò non accadrebbe durante il secondo mandato di Bolsonaro?

Penso che il rischio cresca notevolmente. Bolsonaro, rinvigorito dalle urne, si sentirà molto più autorizzato a poter fare cose che non avrebbe potuto fare nel suo primo mandato.

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E quale sarebbe l’impatto di ciò sull’economia?

Qualunque governo venga eletto, erediterà una situazione fiscale molto delicata. Il governo Bolsonaro, entrato in carica con un discorso di equilibrio fiscale e austerità, ha subito un cambiamento vertiginoso nel corso del suo mandato.

Nessuno dei candidati chiarisce quale sarà la sua politica fiscale.

Ho già partecipato al coordinamento dei programmi delle campagne governative. Capisco la difficoltà di essere chiari e concreti su un argomento delicato come l'ancora fiscale. Ma capisco che Lula abbia dimostrato di andare verso un governo più simile a quello del suo primo mandato.

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Quali sono questi segni?

Innanzitutto la presenza di Alckmin come vicepresidente e con autorità nella campagna. In secondo luogo, il sostegno di Marina Silva si basa su un accordo non solo sulle elezioni, ma anche su un programma ambientale. E, infine, quell'incontro con i candidati alla presidenza al quale era presente Henrique Meirelles, che fu presidente della Banca Centrale durante il primo mandato di Lula. È un Lula che ha conservato il treppiede macroeconomico e, con sorpresa di molti, ha aumentato il surplus primario rispetto a quanto veniva praticato durante il secondo mandato di Fernando Henrique Cardoso.

Le elezioni hanno segnato il riavvicinamento di Marina Silva a Lula. Questo vi porta a votarlo anche al secondo turno?

Non voterò mai per un candidato che elogia i torturatori, che chiude un occhio sulla distruzione del nostro patrimonio ambientale, che non apprezza la conoscenza, l’istruzione, la cultura, che minaccia la democrazia e che ha svolto un ruolo semplicemente disastroso, per non dire tragico, nella gestione della pandemia.

Fonte: Estadão Conteúdo

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