Malala visita il Pakistan per la seconda volta dieci anni dopo il tentativo di omicidio

Malala Yousafzai, vincitrice del Premio Nobel per la pace, è arrivata in Pakistan questo martedì (11) per visitare le vittime delle inondazioni, dieci anni dopo essere stata bersaglio di un tentativo di omicidio da parte dei talebani.

Malala Yousafzai aveva appena 15 anni quando i militanti dei talebani pakistani, gruppo indipendente ma con la stessa ideologia del movimento afghano, le spararono alla testa per la sua campagna a favore dell'istruzione femminile.

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L'allora adolescente fu portato nel Regno Unito per ricevere cure salvavita. È diventata una leader mondiale nella lotta per l'istruzione e la persona più giovane a ricevere un premio Nobel per la pace.

Due giorni prima del decimo anniversario di quell’attacco, Malala sbarcò nella città di Karachi, nel sud del Pakistan, per la sua seconda visita da quando aveva lasciato il Paese.

Da Karachi si recherà nelle aree devastate dalle inondazioni senza precedenti dell'ultima stagione dei monsoni.

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La sua visita mira a "contribuire a mantenere l'attenzione internazionale focalizzata sull'impatto delle inondazioni in Pakistan e a rafforzare la necessità di assistenza umanitaria fondamentale", secondo una dichiarazione della sua fondazione, Malala Fund.

Queste inondazioni hanno sommerso un terzo del territorio del Pakistan, provocato lo sfollamento di otto milioni di persone e causato danni stimati per 28 miliardi di dollari.

La visita coincide con uno sciopero degli studenti della loro ex scuola contro la crescente violenza nella loro città natale di Mingora, nella valle dello Swat.

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I talebani pakistani hanno sostenuto un’insurrezione di lunga durata nell’area fino a quando un’importante campagna militare nel 2014 ha ripristinato la sicurezza nel nord-ovest del paese.

Ma il problema si è ripresentato con il ritorno al potere dei talebani afghani nel Paese vicino, con un aumento degli attacchi nelle ultime settimane, soprattutto contro le forze di sicurezza.

Lunedì l'autista di uno scuolabus è stato ucciso a colpi di arma da fuoco e alcuni bambini sono rimasti feriti. I residenti hanno accusato i talebani, anche se il gruppo nega la responsabilità. Studenti e insegnanti hanno lanciato uno sciopero questo martedì chiedendo la pace nella regione.

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(Con AFP)

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