Crediti immagine: Valter Campanato/Agência Brasil

Il Ministero Pubblico Elettorale denuncia Roberto Jefferson e la figlia per attacchi al ministro Cármen Lúcia

Il Ministero Pubblico Elettorale (MPE) ha denunciato l'ex deputato federale Roberto Jefferson e sua figlia, anche lei ex deputata Cristiane Brasil, per attacchi contro il ministro della Corte Suprema Federale (STF) Cármen Lúcia. Jefferson ha paragonato il ministro a "prostitute", "furti con scasso" e "troie" in un video pubblicato sui social media in ottobre, che lo ha riportato in prigione.

Bisogna ricordare quelle scene bizzarre di Roberto Jefferson armato fino ai denti che attaccava granate e sparava agli agenti di polizia federale arrivati ​​per arrestarlo. Ricorda il caso:

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Ma anche dopo essere stato arrestato, l'ex vice sostenitore di Jair Bolsonaro (PL) ha ripetuto le offese fatte a Cármem Lúcia durante l'udienza di custodia, quando Roberto Jefferson si è scusato “con le prostitute” per quello che ha definito un “cattivo paragone”. La registrazione è stata condivisa da Cristiane Brasil, sua figlia, che ha difeso l'impeachment del ministro della STF.

Accuse

L'Mpe accusa gli ex deputati di insulti. Il procuratore elettorale Annunziata Alves ha sostenuto che gli attacchi sono stati "premeditati, con disprezzo e discriminazione contro la condizione delle donne" e che il ministro è stato "esposto a migliaia di persone" sui social media.

La Procura elettorale ha deciso di non proporre il cosiddetto accordo transattivo penale, utilizzato in infrazioni di minore potenziale offensivo, poiché riteneva che sarebbe stato "insufficiente a riparare i crimini".

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Fonte: Estadão Conteúdo

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