In una sorta di follia condivisa, gli estremisti continuano a viralizzare video con teorie del complotto basate su bugie facilmente individuabili.
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Oltre a “denunciare” la mancanza di cibo – cosa già smentita dal PF – i detenuti nella palestra dell'Accademia Federale di Polizia di Brasilia, per aver commesso atti di vandalismo, paragonano lo spazio ai campi di concentramento nazisti e cercano di diffondere il terrore in linea:
La teoria non è contenuta ai prigionieri in palestra. È stato condiviso da influencer estremisti e persino da ex celebrità, come l’attrice ed ex segretaria alla Cultura del governo Bolsonaro. Regina Duarte:
Morti negate e altre lezioni
Da domenica scorsa (8) si diffonde una raffica di bugie sui detenuti che si trovano sotto la custodia della Polizia Federale:
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- Non si sono verificati decessi tra i detenuti
- TUTTI ricevono cibo e acqua
- C'è pronto soccorso e assistenza per le persone che non si sentono bene
La produzione incessante di video alimenta l’isteria
“La disinformazione è uno strumento di razionalizzazione senza molta razionalità”, afferma Ivan Paganotti, dottore in Scienze della comunicazione e professore all’Università Metodista di San Paolo, intervistato dall’AFP.
Sottolinea che la produzione e la diffusione di notizie false in Brasile proviene da una rete efficiente e segmentata, i cui gruppi sono distribuiti su diverse piattaforme e hanno temi e profili di pubblico diversi.
Alcuni individui hanno il compito di collegare i vari canali, integrare ed espandere la portata dei contenuti e così, anche di fronte all'evidenza, LA BUGIA DIVENTA VERITÀ per coloro che vogliono crederci.
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