L'operazione PF prende di mira la fazione che intendeva attaccare le autorità; Sergio Moro era un bersaglio

La Polizia Federale ha scoperto un piano della fazione criminale PCC per attaccare funzionari pubblici e autorità, tra cui un pubblico ministero - la cui identità non è stata rivelata - e il senatore Sérgio Moro. L'informazione è stata confermata dallo stesso ex giudice Lava Jato sui social. Gli agenti della polizia federale eseguono 11 mandati di arresto e 24 mandati di perquisizione e sequestro in quattro stati brasiliani. Finora sono state arrestate 9 persone.

L'ex ministro ed ex giudice di Bolsonaro, Sérgio Moro, ha pubblicato subito un post in cui confermava di essere il bersaglio di criminali che, secondo lui, appartengono al PCC (Primeiro Comando da Capital), una fazione nata nelle carceri di San Paolo.

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Sempre mercoledì mattina, il ministro della Giustizia, Flávio Dino, ha riferito che la Polizia Federale stava lavorando per smantellare la banda che aveva nel mirino obiettivi importanti, senza però fare nomi.

In una nota pubblicata sul sito della PF, la società precisa che l'operazione realizzata negli stati di Rondônia, Pará, Mato Grosso do Sul, San Paolo e il Distretto Federale, mira a “smantellare un'organizzazione criminale che intendeva realizzare attentati contro server pubblici e autorità, compresi gli omicidi e le estorsioni mediante sequestro di persona, in almeno cinque unità della federazione”.

Secondo le indagini gli attentati potrebbero essere avvenuti simultaneamente e i principali sospettati si troverebbero negli stati di San Paolo e Paraná.

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Per le azioni sono stati impiegati circa 120 agenti di polizia federale.

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