Crediti immagine: Marcelo Camargo/Agência Brasil

Per ordine di Moraes, il PF ricerca e prende di mira i sospettati di atti antidemocratici

La Polizia Federale (PF) ha avviato questo giovedì mattina (15) un'operazione per individuare i responsabili delle proteste contro il colpo di stato, come i blocchi stradali, compiuti dai sostenitori del presidente Jair Bolsonaro (PL) scontenti della vittoria dell'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) alle urne. L'operazione avviene il giorno dopo che il ministro Alexandre de Moraes ha dichiarato che ci sono ancora molte persone da arrestare per atti antidemocratici in atto nel Paese.

Secondo gli investigatori della polizia federale, si tratta della più grande offensiva mai portata avanti contro i finanziatori di atti antidemocratici avvenuti dopo le elezioni. Le indagini si svolgono in sette stati – Acre, Amazonas, Espírito Santo, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Paraná e Santa Catarina -, oltre al Distretto Federale. Le ordinanze sono state emesse dal ministro Alexandre de Moraes, del Tribunale supremo federale (STF).

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Lunedì (12), giorno del diploma del presidente eletto Lula, i bolsonaristi hanno tentato di invadere la sede della Polizia Federale di Brasilia, dando fuoco ad automobili e autobus nella capitale federale dopo l'arresto del leader indigeno José Acácio Serere Xavante.

Il leader indigeno è sospettato di aver compiuto atti antidemocratici davanti al Congresso, all'aeroporto di Brasilia, nel centro commerciale Park Shopping, nell'Esplanada dos Ministérios e davanti all'hotel dove il presidente eletto e il vicepresidente della Repubblica, Restano Lula e Geraldo Alckmin.

Il ministro Alexandre de Moraes aveva già ordinato il blocco dei conti bancari di dieci persone e 33 aziende a causa della possibilità di finanziare "atti illegali e antidemocratici" che hanno bloccato le autostrade in tutto il Paese dopo la sconfitta alle urne del presidente Jair Bolsonaro.

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