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Il rapper Kanye West annuncia l'acquisto del social network Parler

Il controverso rapper americano Kanye West, già censurato su Twitter per dichiarazioni considerate antisemite e noto sostenitore dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, potrebbe essere il nuovo proprietario del social network Parler. La notizia è stata diffusa oggi (17) da Parlement Technologies, la società proprietaria della piattaforma. Il valore dell’operazione, che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno, non è stato reso noto.

Il social network Parler ha guadagnato popolarità tra i conservatori vicini all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "In un mondo in cui le opinioni conservatrici sono considerate controverse, dobbiamo assicurarci di avere il diritto di esprimerci liberamente", ha detto il rapper, che ha cambiato legalmente il suo nome in Ye, nella dichiarazione rilasciata dalla compagnia.

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Kanye West è stato sotto i riflettori negli ultimi giorni, prima per aver indossato una maglietta con la scritta “White Lives Matter”, una distorsione del famoso “Black Lives Matter”, che simboleggiava le proteste antirazziste del 2020 negli Stati Uniti, poco dopo la morte di George Floyd, e per aver postato su Instagram e Twitter commenti considerati antisemiti.

I suoi account su questi social network sono stati sospesi dopo questi post, che facevano riferimento a teorie cospirative sulla presunta influenza della comunità ebraica. "Stai facendo un passo rivoluzionario nello spazio mediatico della libertà di parola e non dovrai mai preoccuparti di essere nuovamente espulso dai social media", ha commentato George Farmer, CEO di Parler.

Segnala da Il guardiano (17) oggi afferma che la famiglia di Floyd sta valutando la possibilità di citare in giudizio Kanye West dopo che il rapper ha commentato in un podcast che l'uomo di 46 anni è morto per abuso di droga.

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Lanciata nel 2018, la popolarità della rete Parler è aumentata vertiginosamente dopo che Trump è stato definitivamente bandito da Twitter in seguito all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, quando l'allora presidente fu accusato di incitare i suoi sostenitori alla violenza. Parler si definisce “una forza trainante nella lotta contro la Big Tech, il Big Government, la censura e la cultura dell’annullamento”.

(Con AFP)

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