L'anno scorso, Parler è stato temporaneamente rimosso dagli app store Apple e Google per non aver moderato gli appelli alla violenza in seguito all’attacco dei sostenitori di Trump al Congresso americano. Lei è l'argomento di conversazione della città, ma è lungi dal competere con giganti come Facebook e Twitter.
PUBBLICITÀ
status symbol
Parler è stato lanciato nel 2018 da John Matze, un ingegnere informatico, e Rebekah Mercer, uno dei principali donatori del Partito Repubblicano. Poco conosciuta fino al 2021, la piattaforma ha attirato l'attenzione dopo che Trump è stato espulso da Twitter per aver incoraggiato i suoi sostenitori prima dell'attacco al Campidoglio del 6 gennaio di quell'anno.
L'intenzione di acquistare da Kanye West, o Ye come è conosciuto, arriva mentre il rapper deve affrontare accuse di razzismo e antisemitismo, che hanno portato anche alla limitazione dei suoi account Twitter e Instagram.
Troppo lontano da altre reti
Parler è stato scaricato 8,5 milioni di volte dal suo lancio, di cui 6,2 milioni negli Stati Uniti, secondo la società specializzata dati.ai. A settembre la rete contava 58mila download in tutto il mondo nei suoi negozi. Apple e Google, ben lontano dai 72 milioni di Facebook nello stesso mese.
PUBBLICITÀ
Parler non ha risposto alle domande dell'AFP sul numero di utenti e sulla situazione finanziaria. Trump non ha un account ufficiale sulla rete e West, che ne ha appena aperto uno, conta 1.800 follower, contro i 31 milioni di Twitter e i 18,2 milioni di Instagram.
Avanti e indietro
Parler è stato rimosso dagli app store Apple e Google durante l'invasione del Campidoglio, per preoccupazioni sulla disinformazione e sul modo di affrontare l'argomento. Anche i servizi web Amazon (AWS) hanno disabilitato l'accesso alla piattaforma.
Accettato nuovamente sull'App Store nell'aprile 2021 e oltre Google Play Store nel settembre 2021, la società apparentemente ha allineato i suoi sistemi di moderazione dei contenuti alle politiche dei rivali.
PUBBLICITÀ
Ultraconservatori
Parler è uno dei tanti social network rivolti agli ultraconservatori che si oppongono alle piattaforme che filtrano post “pericolosamente incendiari” o fuorvianti. Tra i suoi concorrenti ci sono Gettr, Gab, Rumble e Truth Social.
Il pubblico di questi social network, tuttavia, rimane limitato. Secondo un recente studio del Pew Research Center, solo il 6% degli americani si informa regolarmente tramite loro.
(Con AFP)