La rivoluzione della realtà aumentata e virtuale: l’enigma del “Metaverso” mancante nei lanci dei visori 

Il lancio di nuovi modelli di cuffie da Meta e Apple portare innovazioni tecnologiche, ma il metaverso ha deluso?

A Apple e Meta sono in prima linea nella rivoluzione della realtà aumentata (AR) e virtuale (VR). Entrambe le società hanno recentemente lanciato i loro prodotti più attesi: rispettivamente Vision Pro e Quest 3. 

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Mentre i lanci costruiscono la loro narrativa ed entusiasmano gli appassionati di tecnologia (una categoria in cui mi includo), un'assenza notevole ha segnato l'evento di lancio: il termine "metaverso". Il metaverso è fallito? Esploriamo i dettagli di questi lanci e discutiamo del futuro dell'ecosistema post-smartphone.

Nel 2022, attraverso una ricerca da me effettuata, ho trovato un rapporto di Strategy Analytics in cui si affermava che il mercato globale del metaverso dovrebbe raggiungere i 42 miliardi di dollari entro il 2026. Questa cifra si basava sulla prospettiva di lanciare un dispositivo di realtà aumentata nella seconda metà del 2022. e che è stato identificato come un momento cruciale per il metaverso, prevedendo una crescita esplosiva nel 2023 (Strategy Analytics). Questo dispositivo lo sarebbe chiaramente Apple, in vista del monitoraggio degli analisti nelle registrazioni dei relativi brevetti.

Apple evita il termine “Metaverso”

L'aspettativa attorno al lancio di Apple nel corso del 2022 e del 2023 non ha fatto altro che aumentare e finalmente Tim Cook porta la sua storica rivelazione, senza menzionare nemmeno una volta l'espressione di cui si parla spesso nel 2022: metaverso 🫣.

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A Apple sta definendo il suo Vision Pro come un dispositivo di “calcolo spaziale”, un display coinvolgente che fonde perfettamente il mondo reale e quello digitale. Con funzionalità come giochi 3D, desktop multitasking e chiamate FaceTime, Vision Pro offre un'esperienza coinvolgente senza precedenti. 

Meta, invece, ha diffuso il video di Quest 3 puntando già su un dispositivo un po' più piccolo della versione precedente e con il promeQuesto per elevare l'esperienza dell'utente a un nuovo livello (ulteriori dettagli faranno parte del lancio ufficiale all'evento Connect, il 23 settembre). 

Mentre Vision Pro da Apple sottolinea l’integrazione con l’ecosistema Apple e l'interazione con il mondo reale, in molteplici possibilità che spaziano dal lavoro all'intrattenimento, Meta's Quest 3 cerca di migliorare l'esperienza di gioco e porta (almeno nel video di lancio) un focus sul divertimento.

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Evitando il termine “metaverso”, tuttavia, sembra che queste aziende riconoscano le sfide e le controversie associate a questo concetto. L'espressione, sebbene non creata da Meta, se ne è appropriata nel tentativo di creare la sua narrativa di sviluppo tecnologico attraverso la combinazione di Quest e Horizon.

A Apple, a sua volta, ha sempre cercato di prendere le distanze dal termine considerato controverso, soprattutto perché non funzionava a favore del fatto che Metaverso fosse questo "luogo" o "ambiente platform" portato da Meta.

Tuttavia, anche con l’assenza del termine metaverso nel lancio di Visio Pro, se guardiamo al contesto dello sviluppo dell’ecosistema post-smartphone, esperti come Amy Webb forniscono spunti preziosi. Webb, nel suo Trend Report 23, pubblicato all'inizio dell'anno, evidenzia la crescente immersività delle interfacce e il potenziale degli occhiali intelligenti, che possono rivoluzionare le industrie e creare nuove forme di interazione, ma sempre con l'avvertenza sull'importanza di affrontare le sfide tecniche ed etiche associate a queste tecnologie.

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Potenziale della spazializzazione di Internet

Comunque sia, la concezione dell’ipotesi del metaverso come intreccio tra fisico e virtuale continua ad evolversi e Apple darà sicuramente forma al futuro di questo settore, in particolare con la sua idea di calcolo spaziale, esplorando nuove possibilità, migliorando la tecnologia e creando esperienze innovative grazie alle immagini e alle interazioni coinvolgenti consentite da Vision Pro.

Ma, al di là di questa prospettiva superficiale, dobbiamo andare oltre e ampliare in questo momento il nostro sguardo e percepire l’inizio di un’altra svolta paradigmatica: lo sguardo intermedio, un nuovo modo di “vedere” le cose basato sulla volumetria computazionale, che aprirà nuovi modi di conoscere le cose con una nuova epistemologia della visione umana.

Il futuro della realtà aumentata e virtuale rimane intrigante e stiamo appena iniziando a sbloccare il suo pieno potenziale.

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Sílvia Piva è avvocato, master e dottore in giurisprudenza della PUC-SP. Appassionata di tecnologia, è ricercatrice presso FGV e PUC-SP su Tecnologie emergenti, Tecnofilosofia, Etica e Regolazione. Inoltre, l'avvocato è uno dei fondatori di Ex nunc metaverso, il primo metaverso legale in Brasile. Anche Piva fa parte di uno studio legale ed è capofila dell'hub Nau d'Dês.

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