La positività al virus respiratorio sinciziale supera quella del covid-19 nel Paese, afferma ITpS

Al 18%, la positività dei test per il virus respiratorio sinciziale (RSV) ha superato i test positivi per Covid-19, che è al 15%. Entrambi i virus mostrano attualmente una tendenza al rialzo, secondo un sondaggio condotto dall’Istituto Todos pela Saúde (ITpS).

Nei mesi di dicembre e gennaio sono stati rilevati anche casi di influenza B che hanno raggiunto il 4% di positività, un raro record nelle segnalazioni di agenti patogeni respiratori nel Paese. Tutto per l'Istituto Superiore di Sanità .

PUBBLICITÀ

Le analisi si sono basate su 928mila test effettuati dai laboratori partner (Dasa, DB Molecular, HLAGyn e Sabin), dal 1 febbraio 2022 al 4 febbraio 2023.



Il tasso di positività al RSV è diminuito a metà gennaio in seguito all’epidemia di fine anno, ma da allora è nuovamente aumentato: 16% (7/1), 6% (14/1), 7% (21/1), 15% (28/11) e 18% (4/2).

I bambini da 0 a 4 anni sono i più contagiati dal virus. In questa fascia di età, nelle ultime quattro settimane, l'87,5% delle diagnosi positive indicava RSV.

In relazione al SARS-CoV-2, il tasso di positività, partito elevato all’inizio dell’anno, è sceso di oltre dieci punti percentuali e nell’ultima settimana si è registrato un leggero aumento: 24% (7/1), 17% ( 14/1), 14% (21/1), 13% (28/11) e 15% (4/2).

L'aumento avviene in tutte le fasce d'età e tra i 50 e gli 80 anni è superiore al 20%.




Oltre a SARS-CoV-2, RSV e influenza B, i test utilizzati dai laboratori (RT-PCR e Flowchip) rilevano l’influenza A. 

ITpS sta monitorando la circolazione dei virus respiratori utilizzando i dati dei laboratori partner: questo è il 18° rapporto.

Vedi anche:

scorrere verso l'alto