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Crediti immagine: scimmie fonte: Riproduzione/Flickr

Vaiolo delle scimmie: anche la disinformazione uccide

Il numero crescente di casi di vaiolo delle scimmie nel paese sta causando la morte non solo di esseri umani ma anche di animali. Le scimmie, che non rappresentano alcun rischio nell’attuale epidemia della malattia, sono vittime della disinformazione.

Scimmie vengono trovate morte o mostrano segni di avvelenamento in diverse regioni del paese.

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Si sospetta che gli animali siano stati attaccati dalla popolazione a causa del crescente numero di casi di vaiolo delle scimmie. 

Ma sapevate che non rappresentano alcun rischio nell’attuale epidemia della malattia?

Sebbene il nome della malattia si riferisca all’animale, ciò è dovuto alla prima scoperta del virus nelle scimmie in un laboratorio danese nel 1958.

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Tuttavia, il serbatoio animale – cioè quello che trasporta il virus senza mostrare segni clinici – rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. (CHI*)

Nell’attuale epidemia della malattia, la trasmissione del virus avviene da persona a persona attraverso il contatto ravvicinato con ferite, fluidi corporei, goccioline respiratorie e materiali contaminati, come biancheria da letto e asciugamani.

In una dichiarazione rilasciata a G1, la Società brasiliana di Primatologia lo ha chiarito “L’attuale epidemia non coinvolge le scimmie nella trasmissione all’uomo. Tutte le trasmissioni identificate fino ad oggi dalle agenzie sanitarie di tutto il mondo sono state attribuite alla trasmissione da persona a persona”.. (G1)

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L'entità ha inoltre sottolineato che le scimmie sono vittime come noi (gli esseri umani) e che il timore di contagio attraverso la trasmissione di questa e di altre malattie, come la febbre gialla, dovuto alla vicinanza con gli animali non è giustificato.

La Società Brasiliana di Primatologia chiede che – se hai una scimmia e, per paura di questa malattia, non ti senti a tuo agio a tenerla – consegna l’animale agli organismi competenti, IBAMA o Wild Animal Screening Center – CETAS, anche se non ha origine legale.

Curto cura:

Foto in primo piano: riproduzione/Flickr

(🚥): potrebbe richiedere la registrazione e/o la firma 

(🇬🇧): contenuto in inglese

(*): i contenuti in altre lingue sono tradotti da Google traduttore

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