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“Carbon tax” per importazioni industriali più ecologiche; vedi altri punti salienti Curto Verde

Vedi i punti salienti di Curto Verde: ➡️ L'Unione Europea annuncia un accordo sulla “carbon tax” per le importazioni industriali; ➡️ La startup cerca di avvicinare la produzione alimentare ai centri urbani, a beneficio dell'ambiente; ➡️ Esplode a novembre la deforestazione in Amazzonia: i dati Inpe mostrano 554,66 km2 deforestati; ➡️ Il pianeta Terra sta attualmente vivendo la sesta estinzione di massa? Alcuni esperti lo credono e dicono che la colpa è dell’umanità; ➡️ Gli indigeni Krenak affrontano il gruppo BHP nella giustizia britannica per la tragedia di Mariana/MG.

💰 “Tassa sul carbonio”

Gli Stati membri dell'Unione Europea (UE) e il Parlamento Europeo hanno annunciato martedì (13) un meccanismo senza precedenti per ottenere importazioni industriali "verdi" in Europa, con una tassa sulle emissioni di carbonio legate alla loro produzione.

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chiamato "tassa sul carbonio alle frontiere“, anche se non si tratta esattamente di una tassa, il meccanismo senza precedenti di questa portata consisterà nell’applicare gli stessi criteri ambientali dell’UE, dove le industrie acquistano il loro “diritto di inquinare”.

Il sistema influenzerà le importazioni dei settori considerati più inquinanti, come acciaio, alluminio, cemento, fertilizzanti, elettricità o idrogeno, hanno indicato in dichiarazioni il Consiglio europeo e il Parlamento del blocco.

Con l’aumento del prezzo di una tonnellata di CO2, l’idea è quella di evitare il “dumping ecologico” che porta le industrie a trasferire la produzione fuori dall’Europa e incoraggiare il resto del mondo ad adottare gli standard europei.

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In pratica, l’importatore deve dichiarare le emissioni direttamente legate al processo produttivo e, se queste superano il limite europeo, acquistare un “certificato di emissione” con i prezzi della CO2 in UE. Se c'è un mercato del carbonio nel paese esportatore, l’azienda dovrà pagare la differenza.

Il sistema verrà applicato progressivamente a partire da ottobre 2023, quando le aziende importatrici dovranno solo iniziare a dichiarare le emissioni dei prodotti.

🥗 'Fattorie urbane'

Molte startup brasiliane si stanno scervellando per avvicinare la produzione alimentare ai centri urbani e, così, semplificare la catena del valore, ridurre gli sprechi e mitigare gli impatti ambientali della produzione e dei trasporti.

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Con questo in mente, il BeGreen difende un modello orizzontale per la coltivazione degli ortaggi, sia nei parcheggi dei centri commerciali, nei magazzini o sui terrazzi aziendali. 

Nella coltivazione tradizionale, le verdure lasciano il campo e vengono portate nei centri di approvvigionamento, dove vengono raccolte dai distributori che portano i prodotti al mercato per raggiungere il consumatore finale. 

Si stima che in un metro quadrato sia possibile produrre 28 volte di più, con il 90% di acqua in meno rispetto a un'azienda agricola convenzionale. Nel modello tradizionale, il 70% dei prodotti viene sprecato e il 25% del costo è legato al trasporto. Con BeGreen queste percentuali scendono rispettivamente al 2% e al 5%. 

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La startup possiede fattorie urbane nei centri commerciali di San Paolo, Salvador, Goiânia, Rio de Janeiro, Belo Horizonte e Campinas (SP). Lì erbe e verdure vengono vendute a ristoranti e supermercati. Fantastico, vero?

@curtonews Hai mai sentito parlare di fattorie urbane? Questo concetto prevede la produzione alimentare più vicina ai centri urbani. #curtonews ♬ suono originale – Curto Notizie

🌳 Esplode a novembre la deforestazione in Amazzonia

dati di Sistema DETER-B, dall'Istituto di ricerca spaziale (Inpe), ha dimostrato che l'area sottoposta ad allerta deforestazione è in vigore Amazon a novembre ha raggiunto i 554,66 km2, con un incremento del 123% rispetto allo stesso mese dello scorso anno (249,49 km2).

Si tratta del 2° novembre peggiore della serie storica, dietro solo a novembre 2020, quando le allerte ammontarono a 562,8 km2. Ciò significa che il tasso di deforestazione rimane ben al di sopra della media per il quarto mese consecutivo.

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🌎 'Antropocene', 2022

Sapevi che alcuni esperti sostengono che il pianeta Terra stia attualmente attraversando la sesta estinzione di massa? E, a differenza degli episodi precedenti, le cause non sono cambiamenti ambientali fortuiti o l'arrivo degli asteroidi? Questa volta la colpa è dell’umanità.

Un rapporto della BBC Brasile spiega che, in circa 4,5 miliardi di anni di esistenza, il pianeta ha attraversato almeno 5 grandi estinzioni di massa — ed è molto probabile che ci troviamo al 6° fenomeno di questo tipo proprio nel periodo in cui viviamo. Controlla!

👨‍⚖️ La tragedia di Mariana alla corte inglese

I rappresentanti della comunità indigena Krenak affronteranno questo martedì (13), per la prima volta davanti a un tribunale britannico, il gruppo minerario anglo-australiano BHP, in un'azione collettiva sulla peggiore catastrofe ambientale della storia del Brasile.

Gli indigeni si sono recati nel Regno Unito per partecipare ai 2 giorni di udienze preliminari presso l'Alta Corte di Londra. Sperano che possa essere fissata una data per l’inizio del processo nel 2023.

Il 5 novembre 2015, la diga di Fundão, vicino alle città di Mariana e Bento Rodrigues, nello stato di Minas Gerais, si ruppe rilasciando quasi 40 milioni di metri cubi di rifiuti minerali altamente inquinanti. Il fango ha percorso 650 km lungo il Rio Doce e ha raggiunto l'Oceano Atlantico, distruggendo diverse città, uccidendo 19 persone e devastando la flora e la fauna delle terre dei Krenak, che ancora oggi non possono pescare né utilizzare le loro acque per cerimonie rituali. .

I ricorrenti – quasi 200 persone ed enti in Brasile, tra cui aziende, associazioni religiose e comuni – chiedono un risarcimento a BHP, proprietaria al 50%, insieme al gruppo brasiliano Vale, della società Samarco, proprietaria della diga.

(insieme a AFP)

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