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Il blocco europeo raggiunge un ampio accordo sulla riforma del mercato del carbonio

I deputati e gli Stati membri dell'Unione europea (UE) hanno raggiunto questa domenica mattina (18) un accordo su un'ampia riforma del mercato del carbonio, una parte fondamentale del piano sul clima del blocco dei 27. Il piano mira ad accelerare la riduzione delle emissioni ed è un balzo in avanti nelle ambizioni dell’attuale mercato europeo del carbonio, eliminando gradualmente i “diritti di inquinamento” gratuiti attribuiti all’industria.

La proposta prevede inoltre di tassare le emissioni legate al riscaldamento degli edifici e al trasporto stradale, con un tetto massimo per evitare la tassazione sulle famiglie, secondo una dichiarazione del Parlamento europeo.

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O Sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) consente ai produttori di energia elettrica e alle industrie ad alta intensità energetica come quella dell’acciaio e del cemento di coprire le proprie emissioni con quote.

Queste quote sono progettate per diminuire nel tempo per ridurre le emissioni e investire in tecnologie verdi, come parte di un piano che l’Unione Europea intende raggiungere neutralità del carbonio.

L'accordo raggiunto, dopo più di 24 ore di intense trattative, implica che l' ETS devono essere ridotte del 62% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, il che implica che i settori coinvolti devono ridurre le emissioni a quel livello.

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L'accordo punta anche ad accelerare i tempi per una progressiva eliminazione del sistema dei diritti inquinanti, con una riduzione del 48,5% entro il 2030 e la sospensione totale entro il 2034, programma che è stato al centro delle discussioni tra parlamentari e Stati membri.

O mercato del carbonio verrà progressivamente applicato al settore marittimo, ai voli all’interno del blocco europeo e ai siti di incenerimento dei rifiuti nel 2028, a seconda di una relazione favorevole della Commissione.

Punto controverso

Il punto più controverso dei negoziati è stata la proposta della commissione di crearne un secondo mercato del carbonio (ETS2) per il riscaldamento degli edifici e i carburanti stradali, in cui i fornitori di carburante acquisterebbero quote per coprire le loro emissioni.

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Inizialmente i deputati hanno reagito con allarme all'impatto sociale di questa misura e hanno chiesto che il piano fosse applicato innanzitutto agli uffici e ai camion.

Infine, a partire dal 2027 le famiglie dovranno pagare anche il carbonio utilizzato per il carburante e il riscaldamento, ma questo prezzo sarà limitato a 45 euro a tonnellata fino al 2030. Se l’aumento dei prezzi dell’energia continua, l’applicazione sarà rinviata al 2028.

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