La morte dell'indigenista Bruno Pereira e del giornalista Dom Phillips, quest'anno, è stata ricordata da enti e organizzazioni che difendono i popoli originari del Brasile, questo martedì (9), data che segna la Giornata internazionale dei popoli indigeni.
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L’escalation della violenza contro le popolazioni indigene mette in ombra qualsiasi celebrazione in questa data. Il Consiglio Indigeno Missionario (Cimi) ha dichiarato che, nonostante gli importanti risultati ottenuti negli ultimi anni, “ci sono ancora molte sfide e ostacoli affinché i diritti dei popoli originari del Brasile siano garantiti e applicati. Quindi festeggiare non è ancora possibile”. L'entità e altre istituzioni che difendono le popolazioni indigene hanno indetto una manifestazione virtuale per protestare in quella data.
Il Brasile all'ONU
La situazione delle terre indigene brasiliane è tornata all'ordine del giorno delle Nazioni Unite (ONU). Lunedì (8), la relatrice delle Nazioni Unite che monitora la situazione dei difensori dei diritti umani, Mary Lawlor, hanno partecipato a un incontro virtuale con i leader dei popoli Guaraní-Kaiowá (UOL) e con le vittime degli attentati subiti nella regione del Mato Grosso do Sul.
Le donne come custodi della tradizione indigena
Il tema scelto dall'ONU per celebrare la data di quest'anno è “il ruolo delle donne indigene nella conservazione e trasmissione delle conoscenze tradizionali”.
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In un videomessaggio, il segretario generale dell’ONU, António Guterres, ricorda che sono loro i custodi dei sistemi alimentari tradizionali e delle medicine naturali.
Allerta WWF – Brasile
La Giornata internazionale dei popoli indigeni ci fa riflettere anche sulla nostra necessità di imparare dalla cultura e dalla saggezza ancestrale vivere in armonia con la natura in modo consapevole e sostenibile, senza distruggere o pretendere più di quanto può offrire, ha evidenziato l'organizzazione.
Secondo il WWF-Brasile, negli ultimi 30 anni, la perdita di vegetazione autoctona in Brasile è stata di 69 milioni di ettari, ma solo l’1,6% di questa deforestazione è avvenuta nelle aree in cui vivono le popolazioni indigene. In altre parole, se non fosse per i popoli tradizionali, la situazione di la deforestazione nel paese potrebbe essere ancora peggiore.
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“Anche se vivono senza il sostegno dell’attuale governo, con poche politiche pubbliche approvate e rispettate e sotto continue minacce, continuano a difendere la vita: quella dei loro parenti e del pianeta. I popoli indigeni fanno parte del nostro passato, proteggono il nostro presente e sono fondamentali nella costruzione del futuro. Dobbiamo quindi lottare insieme a loro per un domani più giusto, più armonioso e più sano per tutti”, ha sottolineato l’ONG.
(Foto in alto: Foto: Marcello Casal Jr Agência Brasil)
(*): Contenuti in altre lingue tradotti da Google traduttore
(🇬🇧): contenuto in inglese
(🚥): potrebbe richiedere la registrazione e/o la firma