Presentate come il 13° sciopero globale per il clima, queste manifestazioni sono state organizzate dal collettivo internazionale “Fridays for Future”, guidato dall’attivista svedese Greta Thunberg.
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In tutta la Germania si sono svolte circa 250 manifestazioni con il motto principale “fine dell’energia fossile”.
Secondo i dati delle forze di sicurezza c'erano circa 12.000 manifestanti a Berlino, 8.500 a Monaco e almeno 10.000 ad Amburgo.
“L'orologio va avanti”, “Non esiste un pianeta B”, “I vantaggi di oggi, la fine del mondo domani” erano alcuni dei messaggi affissi sui manifesti portati dai manifestanti di Berlino, che hanno protestato nei pressi della sede della cancelleria.
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"Un gabinetto di esperti ha valutato che gli obiettivi del governo sono poco ambiziosi e non sarà nemmeno in grado di raggiungerli", ha lamentato Paul Günther, 19 anni, studente di geografia, che ha voluto denunciare "la disonestà del nostro cancelliere di fronte al clima crisi ".
L’esecutivo tedesco, formato da una coalizione di socialdemocratici, verdi e liberali, ha fissato obiettivi ambiziosi, come ottenere l’80% dell’elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030. Ma gli ambientalisti dubitano che saranno raggiunti.
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