Inquinamento dell'aria
Crediti immagine: riproduzione/Unsplash

Gli obiettivi climatici dei giganti del petrolio sono “incompatibili” con l’accordo di Parigi, afferma lo studio

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications mostra che i piani di decarbonizzazione di diversi colossi petroliferi sono “incompatibili” con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per evitare un devastante riscaldamento globale.

Pubblicato sulla rivista Nature Communications, lo studio – realizzato da un team internazionale di esperti – analizza sei scenari di emissioni proposti da tre colossi europei del settore energetico: Equinor, BP e Shell, nonché quelli preparati dall'Agenzia internazionale per l'energia (IEA).

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Li hanno poi confrontati con gli scenari descritti in un rapporto del gruppo di esperti climatici delle Nazioni Unite (Giec) per limitare il riscaldamento medio del pianeta a 1,5°C.

“La maggior parte degli scenari che abbiamo analizzato sono incompatibili con l’Accordo di Parigi, poiché non riescono a limitare il riscaldamento a meno di 2°C e supereranno ampiamente il limite di 1,5°C”, ha affermato Robert Brecha, coautore principale dello studio.

Per farti capire, ecco alcuni dei diversi scenari esposti nella ricerca:

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  • Quello della Shell porterebbe ad un riscaldamento di 1,81°C da qui al 2069;
  • quello di Equinor, porterebbe ad un riscaldamento di 1,73°C da qui al 2060 e
  • quello della British Petroleum (BP), porterebbe ad un picco di riscaldamento di 1,73°C da qui al 2058.

Un portavoce della Shell ha detto all’AFP che questo scenario è solo una possibilità tra tante, e ha aggiunto che i suoi team effettuano “valutazioni basate su ipotesi e quantificazioni plausibili, che non intendono essere previsioni di probabili eventi o risultati futuri”.

L’accordo di Parigi, firmato nel 2015, ha portato le nazioni a raggiungere un accordopromedover limitare riscaldamento climatico del pianeta ad un livello “ben al di sotto” di +2°C rispetto all’era preindustriale, o se possibile di +1,5°C.

(Con informazioni dell'AFP)

(🚥): potrebbe richiedere la registrazione e/o la firma 

(🇬🇧): contenuto in inglese

(*): i contenuti in altre lingue sono tradotti da Google traduttore

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