A COP15 è l'equivalente di biodiversità alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che ha tenuto la sua 27a edizione in Egitto (COP27).
PUBBLICITÀ
Per raggiungere un accordo alla fine del COP15, occorre analizzare alcuni punti critici:
Protetto il 30% del pianeta
Dei circa 20 obiettivi in discussione, il principale è noto come 30 per 30, che mira a garantire che il 30% delle terre e degli oceani rimanga sotto una protezione legale minima entro il 2030. Nell'accordo precedente, del 2010, questo obiettivo era del 17%. e 10%, rispettivamente.
Nel dibattito rientra anche il ripristino dei terreni degradati, che potrebbero equivalere tra il 20% e il 30%, cioè 1 miliardo di ettari; ridurre la circolazione delle specie invasive e tagliare l’uso di pesticidi e fertilizzanti, che alcuni paesi vogliono ridurre della metà e ha generato accesi dibattiti sull’argomento in Brasile e Argentina.
PUBBLICITÀ
Diritti dei popoli indigeni
I territori delle popolazioni indigene ospitano circa l'80% della popolazione biodiversità rimasti sulla Terra, secondo gli esperti climatici delle Nazioni Unite. Il ruolo di queste persone è diventato un tema centrale nei negoziati, che in linea di principio sono consensuali, ma sono lungi dall’essere rispecchiati negli accordi.
Dopo anni di emarginazione e costrette allo sfollamento, anche per ragioni di conservazione, queste comunità chiedono un consenso libero e informato alla creazione di aree protette.
E vogliono garanzie sulla salvaguardia dei loro diritti e il riconoscimento del loro ruolo in molti degli obiettivi in discussione.
PUBBLICITÀ
Biopirateria
La mancata risoluzione della questione della biopirateria, tema ricorrente nei negoziati delle Nazioni Unite, mette a rischio il raggiungimento di un accordo. La biopirateria è qualsiasi sfruttamento di biodiversità e le conoscenze tradizionali ad esso illegalmente associate.
Un gran numero di paesi del sud, primo fra tutti il Sudafrica, chiedono di beneficiare delle risorse biologiche che hanno consentito la produzione redditizia di medicinali o prodotti cosmetici nei paesi ricchi.
Finanziamento
Un argomento che si prevede sarà complesso è quello dei finanziamenti. Il Brasile, sostenuto da 22 paesi, ha invitato i paesi ricchi a fornire “almeno 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2030” affinché i paesi in via di sviluppo preservino il biodiversità, un valore in linea con gli accordi sul clima.
PUBBLICITÀ
D'altro canto, i paesi del Nord sono restii a creare un nuovo fondo, la cui gestione è considerata complessa e inefficace, e preferiscono un sistema di trasferimenti diretti.
(insieme a AFP)
Leggi anche: