La pre-COP27 discute degli aiuti ai paesi poveri per fermare il riscaldamento globale

I ministri dell'Ambiente e i delegati di 60 paesi hanno aperto questo lunedì (3) la pre-COP27 nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). L’incontro unisce gli sforzi per combattere il cambiamento climatico e aiutare i paesi poveri ad affrontarlo.

L'incontro informale è in preparazione alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27), che si svolgerà a novembre, nella città egiziana di Sharm el-Sheikh. L'obiettivo è presentare i possibili progressi e gli ostacoli che potrebbero essere affrontati alla COP27.

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Il sostegno ai paesi dell’emisfero sud da parte dei paesi industrializzati e inquinanti è stato uno dei focus fin dall’inizio. dell'incontro

Nel loro discorso di apertura, il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo, Jean-Michel Sama Lukonde, e il suo ministro dell’Ambiente, Eve Bazaïba, hanno ricordato che l’Africa è “responsabile solo del 4% delle emissioni globali” di gas serra. effetto e “assorbono più di quanto emettono”.

Bazaïba ha invitato i paesi a onorare i propri impegni finanziari e a sostenere i piani per contribuire a compensare i danni climatici.

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Nel 2021, durante l’ultima COP, a Glasgow, la comunità internazionale ha riaffermato l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale a +1,5ºC rispetto all’era preindustriale. Questo obiettivo stabilito dall’Accordo di Parigi è attualmente fuori portata, poiché il pianeta è già vicino a +1,2ºC.

A Glasgow, i paesi poveri, meno responsabili del riscaldamento ma più esposti alle sue conseguenze, hanno chiesto un meccanismo specifico per quantificare le “perdite e i danni” causati dal cambiamento climatico.

I paesi ricchi, spesso i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra, hanno rifiutato la richiesta e, invece, hanno creato una forma di dialogo per discutere le “modalità di finanziamento” fino al 2024.

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Fonte: AFP

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